Allarme Siccità: la regione Emilia-Romagna si prepara per chiedere al Governo lo stato di emergenza

Data: 
20/06/2022

Convocata per domani, martedì 21 Giugno, la Cabina di Regia, alla quale parteciperà anche ATERSIR, per analizzare i dati aggiornati dell’Osservatorio del distretto del Po e gestire l’emergenza Siccità.

“La siccità ci preoccupa, e la Regione è pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale. Un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo. Gli habitat naturali sono messi a dura prova e registriamo anche una forte risalita del cuneo salino. In queste ore stiamo già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita, affinché sia accolta da Palazzo Chigi".
Così l’assessore all’Ambiente e protezione Civile, Irene Priolo, ha annunciato la decisione della Regione per affrontare la situazione della preoccupante siccità che ha colpito il nord Italia, e in particolare le regioni padane dell’asta del Po, che proprio in questi giorni sta toccando i suoi record negativi, con la portata più bassa mai registrata da decenni.
 

Insieme alla Regione - con i propri settori Ambiente, Protezione civile, Arpae e Agricoltura - a fare il punto della situazione, con la Cabina di Regia del 21 Giugno, e mettere in campo i primi interventi sono stati chiamati i gestori del settore idropotabile, ATERSIR (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale emiliano-romagnolo e naturalmente anche l’Autorità di distretto del Po.

 

“L’emergenza idrica - conclude l'assessore - per ora coinvolge principalmente l’attività irrigua del settore agricolo, comparto fondamentale per l'economia regionale, ma ci preoccupa anche il fronte idropotabile alla luce delle previsioni meteo delle prossime settimane. La forte siccità del Po potrebbe impattare con la capacità di approvvigionamento del canale emiliano-romagnolo che contribuisce anche alla fornitura della risorsa idropotabile della Romagna”.

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