Report ATERSIR sul Servizio Idrico Integrato 2012-2021

Data: 
18/10/2023

Lo scopo del nostro Report tecnico sul Servizio Idrico Integrato è quello di presentare in maniera strutturata i principali dati e le grandezze caratterizzanti l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue in Emilia-Romagna. 

I tantissimi dati riferiti al SII vengono schematizzati e analizzati attraverso “indicatori” del servizio dal 2012 al 2021; in particolare questi riguardano:

  • Infrastrutture del SII. Programmazione e livelli di realizzazione degli interventi;
  • Tariffa: costi e ricavi;
  • Tariffa all’utenza;
  • Indicatori e macro-indicatori di qualità contrattuale (Del. ARERA 655/2015);
  • Macro-indicatori di qualità tecnica (Del. ARERA 917/2017);
  • Altri dati - ambientali e fisici - sul servizio.

Il Rapporto illustra come si è evoluto il Servizio Idrico Integrato negli anni dal 2012 al 2021, periodo in cui la regolazione è passata ad ATERSIR sulla base della Legge Regionale istitutiva del 2011 e alla competente Autorità nazionale. Si tratta di una pubblicazione di settore focalizzata sugli investimenti e sugli interventi realizzati, sull’evoluzione del costo del servizio e delle tariffe, sugli indicatori di qualità tecnica e contrattuale stabiliti a livello omogeneo per tutto il paese dall’Autorità di Regolazione dell’Energia Reti e Ambiente (ARERA), e su altri indicatori di natura ambientale rappresentativi del servizio. Il report rappresenta una fonte di dati certa, autorevole e indipendente, sulla base dei quali ogni lettore potrà facilmente farsi un’idea compiuta di come sono stati regolati e gestiti i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione nel nostro territorio regionale. 

Pochissime annotazioni nella guida alla consultazione dei dati e informazioni presenti. Il contesto in cui è iniziata l’azione di regolazione è quello di un servizio idrico, attorno agli anni 2011-12, in situazione di forte instabilità che aveva determinato vari effetti negativi fra i quali la riduzione degli investimenti finanziati dalla tariffa. L’azione regolatoria affidata dal legislatore al sistema, costituito dall’Autorità nazionale (allora AEEG, trasformatasi successivamente in AEEGSI e recentemente in ARERA), e dagli Enti di governo dell’Ambito di livello territoriale, avevo come scopo quello di dare una forte spinta alla ripresa degli investimenti. La realizzazione di infrastrutture in questa regione non è mai stato abbandonato anche nelle fasi di maggiore transizione e incertezza, ma i rendiconti degli ultimi anni dimostrano la bontà dell’azione di regolazione, restituendo valori di investimento medi in Emilia-Romagna sempre superiori ai 50 euro per abitante all’anno, con un valore a scala regionale di oltre 273 milioni di euro nel 2020; si può quindi ritenere che questo obiettivo sia in larga parte conseguito, a fronte di incrementi delle tariffe risultati sempre abbastanza contenuti, sia in termini assoluti che in confronto con quelli di altri servizi. Un altro numero interessante che vogliamo riprendere dall’ampissimo repertorio presente nel rapporto è quello che quantifica la cosiddetta RAB (Regulator Asset Base) pro capite ovvero il rapporto tra il valore netto degli investimenti del SII e il numero di abitanti residenti; un numero che detto in altri termini ci indica il valore del patrimonio di reti e impianti di acquedotto, fognatura e depurazione di cui è virtualmente proprietario ogni cittadino emiliano-romagnolo, pagato soprattutto con la sua tariffa: un valore molto significativo pari a oltre 570 euro ad abitante.

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